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Finding Fanny

L’aggettivo ideale per descrivere “Finding Fanny”? Divertente.

“Finding Fanny” è un film davvero divertente, una commedia spassosa che pone più la sua attenzione all’Occidente che non all’India. Potremmo dire che il film abbandona i tipici stilemi di Bollywood, nonostante il background degli attori, per tuffarsi su un filone tipicamente occidentale: la commedia dal retrogusto noir.

L’esperimento, davvero riuscito, ci offre 106 minuti di raro umorismo, esaltando soprattutto la bravura degli attori – in particolare Naseeruddin Shah, Deepika Padukone e Pankaj Kapur – perfettamente a loro agio nelle vesti comico-noir del film.

“Finding Fanny” è una storia d’amore: la storia del viaggio di un uomo, accompagnato da quattro amici, alla ricerca della propria amata, perduta più per uno sbaglio del destino che per altro.

L’equivoco, o meglio, i tanti equivoci fanno da fulcro all’intera vicenda, che si dipana con toni quasi grotteschi senza mai perdere quella leggerezza d’animo che fa da cornice all’intero film.

L’unico mio rammarico, se così si può dire, sono i pochi secondi di scena concessi a Ranveer Singh, attore davvero versatile e geniale, che avrebbe reso sicuramente ancora più divertente il risultato finale.

Nonostante questo, “Finding Fanny” è davvero un film spassoso, che merita di essere visto e rivisto, una meta davvero interessante per il cinema indiano, alla ricerca di nuove espressioni e di nuovi orizzonti…

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